martedì 14 ottobre 2008

Antonio Di Pietro si pronuncia sulle scie chimiche





Un utente di un forum ha riportato la risposta che l'Onorevole Antonio Di Pietro ha mandato ad un'email inviatogli e concernente le scie chimiche. Da un'indagine compiuta, risulterebbe l'autenticità della comunicazione scritta dal parlamentare, ascrivibile appunto a Di Pietro stesso o, per lo meno, a persona del suo entourage. Se il messaggio è genuino, si tratta di un'importante ammissione, anzi di una rivoluzione copernicana: si tratterebbe del primo riconoscimento in Italia, per opera di un uomo politico, della questione chemtrails.Naturalmente è meglio non illudersi troppo: la tardiva chiara ammissione giunge in una fase molto critica della situazione politica, economica e sociale. Infatti esigenze di sopravvivenza rischiano di eclissare il tema delle scie tossiche che, pure, sono la principale causa del collasso ambientale, della crisi idrica, produttiva e di molti altri problemi (incremento delle patologie respiratorie [1], delle malattie neurodegenerative etc.). Vedremo gli sviluppi: se le dichiarazioni che riferiamo non provengono dalll'ex pubblico ministero, riceveremo una smentita.

Da: Antonio Di PietroData: 19/09/2008 13.29.21A: XXX XXX XXX XXXOggetto: risposta da Antonio Di Pietro


Caro Amico,

rispondo alla sua mail del 3 settembre 2008, scusandomi del ritardo, ma, come può immaginare, i preparativi per l'imminente referendum stanno prendendo gran parte del mio tempo. Ti ringrazio per le parole di stima ed apprezzamento del duro lavoro di opposizione che sto portando avanti per ostacolare questo scandaloso Governo. Lo scopo di queste "scie di condensazione" [intese come scie chimiche - n.d.r.] non deve essere necessariamente uno soltanto. I vantaggi nel loro impiego sono diversi e spaziano in diversi campi: da quello militare a quello sociale, da quello economico a quello politico.A dirigere le fila di queste operazioni potrebbero essere alcune multinazionali oppure qualche governo: un'ipotesi non esclude necessariamente l'altra. Se, ad esempio, un determinato Stato è l'artefice di queste operazioni, non è detto che sia anche l'unico a finanziarle. Chiunque possa trarre vantaggi da operazioni simili è ovviamente interessato a sostenerle anche economicamente: società private o statali/federali, lobby farmaceutiche, banche o multinazionali.E' evidente che l'alto costo di queste operazioni (si parla di migliaia di voli al giorno in tutto il mondo) è contrappesato da un ingente guadagno. Da notare, inoltre, che se si fosse trattato di operazioni a fin di bene, se ne sarebbe parlato a gran voce. Questa coltre di omertà e di disinformazione sempre più capillare, invece, lascia dedurre che gli scopi delle scie chimiche sono del tutto poco rassicuranti.Le ipotesi più accreditate alle quali studiosi, ricercatori e scienziati sono giunti sono:- controllo climatico;- implicazioni militari e di H.A.A.R.P. (programma di ricerca nato per studiare le proprietà della ionosfera e le avanzate tecnologie nelle comunicazioni radio applicabili nel campo della difesa;- coinvolgimento delle multinazionali).Le scie chimiche sono una vera e propria minaccia per la nostra salute e sarebbe il caso che se ne parlasse in parlamento e che i media facessero una corretta informazione sull'argomento. Ma, come lei stesso immagina, abbiamo già serie difficoltà a far rispettare i diritti fondamentali della costituzione, continuamente attaccata dalla casta di politici corrotti a cui fa capo B***, figuriamoci se saremmo ascoltati su questo argomento di tutt'altra natura. Le assicuro che, non appena mi sarà possibile, cercherò di indirizzare l'attenzione dei parlamentari sul problema delle "chemtrails".

La invito a seguire il nostro operato consultando i siti di riferimento:http://www.italiadeivalori.it/http://www.antoniodipietro.it/

Cordialmente,

Antonio Di Pietro

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