martedì 14 ottobre 2008

Elicotteri privi di contrassegni e scie chimiche




E' noto che le attività clandestine di aerosol coincidono con una frenetica attività di elicotteri non identificati, i quali hanno funzioni non ancora definitivamente accertate. Mentre negli anni passati, all'inizio delle attività chimico-biologiche sul nostro territorio, era più frequente avvistare mezzi del tutto assimilabili ad aeromobili di tipo militare (in genere si trattava di Agusta-Bell AB 212 in livrea mimetica, sebbene anch'essi privi di targhe di riconoscimento), ora è consuetudine registrare soprattutto la presenza di elicotteri dalle solo apparenti fogge civili.Ultimamente abbiamo potuto più volte osservare velivoli con livrea del tutto assimilabile a quella dei Vigili del Fuoco, ma, come nel caso di tutti gli altri aeromobili ripresi, questi sono sempre privi di coccarde identificative. Appare evidente l'intenzione di ingannare un osservatore non attento ridipingendo con fogge "familiari" gli aeromobili che, invece, hanno evidentemente scopi di sorvolo del tutto estranei a quanto ingenuamente qualcuno potrà pensare. Se così non fosse, per qual motivo si adottano tali espedienti? E' chiaro che il gran numero di elicotteri impegnati in voli sui centri abitati non rientra assolutamente nella norma e costituisce un'attività illegale occupare i cieli di qualsiasi paese con velivoli non muniti di contrassegni identificativi. Non ultimo, sappiamo che a Sanremo è stato realizzato un eliporto sul cui reale uso (non viene a quanto pare impiegato né da eliambulanze né dalla protezione civile) le persone interrogate appaiono reticenti ed evasive. Ma allora... chi autorizza questi voli? Gli enti preposti al controllo aereo (E.N.A.C. ed E.N.A.V.) e, in special modo, il Ministero della "Difesa", dovrebbero fornirci delle risposte esaurienti e definitive.
Vano auspicio.

REGOLAMENTO “MARCHE DI NAZIONALITA’ E DI IMMATRICOLAZIONE DEGLI AEROMOBILI CIVILI”Articolo 5Posizionamento delle marcheLe marche di nazionalità e di immatricolazione devono essere dipinte sull’aeromobile oppure apposte con qualsiasi altro mezzo che assicuri un equivalente livello di integrità nel tempo. Le marche devono essere tenute pulite e visibili.


Il 27 settembre 2008, dopo numerose tergiversazioni ed al termine di una logorante trattativa, quasi tutte le organizzazioni sindacali in rappresentanza dei lavoratori di Alitalia, hanno deciso di sottoscrivere l'accordo con C.A.I., auspice l'esecutivo. Solo alcune sigle, non molto rappresentative, si sono rifiutate di siglare il contratto.Durante le settimane in cui, scaduti mille ultimatum, si sono svolti i negoziati Alitalia-C.A.I., i voli chimici si sono diradati in tutta Italia: le segnalazioni di tankers sono diminuite. Inconsueto è stato il numero di elicotteri privi di contrassegni identificativi. Firmata l’intesa, però, si è assistito ad una spaventosa recrudescenza dell'attività, soprattutto nelle ore notturne, con decine di sorvoli di aerei spesso in formazione, per lo più, a bassa quota. E' come se, dopo una sospensione forzata, si sia deciso di recuperare il tempo perduto per diffondere elementi chimici, agenti patogeni e smart dust in quantità industriali. I forsennati non possono tollerare che la biosfera non sia devastata in maniera micidiale e che la popolazione non sia controllata.E' ben strana la coincidenza tra la crisi di Alitalia e la rarefazione dei voli chimici, come è singolare la concomitanza tra firma del contratto ed immediata ripresa a spron battuto delle irrorazioni.Infine il personale della compagnia di bandiera ha ottenuto risultati insperati, grazie alla pazienza, alla sollecitudine ed all'infinita benevolenza di privati e governo. Alcuni piloti Alitalia hanno forse un potere contrattuale notevole che deriva loro dal possesso diinformazioni sensibili? Forse, senza il loro fondamentale contributo, le azioni di avvelenamento globale risulterebbero meno costanti e meno diffuse nelle varie regioni italiane ed altrove?

link video: http://vimeo.com/1965236?pg=embed&sec=1965236

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